Artista.Nato a Matera nel 1973.Paesaggista,studioso della millenaria cultura contadina;diplomato al Liceo Artistico di Matera.Ha ottenuto mostre a Matera e Bergamo.Il modo di dipingere dell'artista denota infatti la vivacita' di colore tipica della cultura meridionale,cultura della quale Fittipaldi e' fiero,nella profonda convizione personale che l'evoluzione di un artista lo riporta sempre e comunque alle sue origini.
domenica 24 febbraio 2013
FITTIPALDI DOMENICO: A VENEZIA ALLA SCOPERTA DELLA RACCOLTA DI HANNELOR...
FITTIPALDI DOMENICO: A VENEZIA ALLA SCOPERTA DELLA RACCOLTA DI HANNELOR...: Venezia - Peggy Guggenheim conobbe i coniugi Schulhof, Hannelore e Rudolph, nel 1954 alla Biennale di Venezia. L'intesa fu immediata. Li...
A VENEZIA ALLA SCOPERTA DELLA RACCOLTA DI HANNELORE E RUDOLPH
Venezia - Peggy Guggenheim conobbe i coniugi Schulhof, Hannelore e Rudolph, nel 1954 alla Biennale di Venezia. L'intesa fu immediata. Li accomunava, oltre alla passione per l'arte ("quasi una religione", secondo la definizione di Hannelore), anche la convinzione che fosse importante collezionare opere del proprio tempo.
Così nella raffinata raccolta degli Schulhof entrarono a far parte lavori di artisti europei e americani della seconda metà del Novecento, come Afro, Alberto Burri, Alexander Calder, Giuseppe Capogrossi, Willem de Kooning, Lucio Fontana, Jean Dubuffet, Jasper Johns, Donald Judd, Mark Rothko, Claes Oldenburg, Frank Stella, Antoni Tàpies, Cy Twombly, Andy Warhol, Sol Lewitt, Anish Kapoor.
Da ottobre 2012, per volontà di Hannelore Schulhof, scomparsa a febbraio dello stesso anno, ottanta capolavori donati alla Fondazione Solomon R. Guggenheim di New York sono esposti in maniera permanente a Venezia, presso il museo Peggy Guggenheim. E a partire da domani la Collezione Schulhof, sarà al centro di un ciclo di tre incontri mattutini (in programma per il 23 febbraio, il 23 marzo e il 20 aprile 2013) ai quali sarà possibile assistere acquistando il biglietto per la visita del museo.
Nicoletta Speltra
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sabato 23 febbraio 2013
FITTIPALDI DOMENICO: A MILANO MODIGLIANI E LA STAGIONE DI MONTPARNASSE
FITTIPALDI DOMENICO: A MILANO MODIGLIANI E LA STAGIONE DI MONTPARNASSE: A Milano Modigliani e la stagione di MontparnassePer la prima volta arrivano in Italia le opere appartenenti alla ricca collezione di J...
A MILANO MODIGLIANI E LA STAGIONE DI MONTPARNASSE
A Milano Modigliani e la stagione di MontparnassePer la prima volta arrivano in Italia le opere appartenenti alla ricca collezione di Jonas Netter, acuto riconoscitore di talenti, tra cui ll grande livornese, Soutine e Utrillo. La mostra curata da Marc Restellini, presenta 122 capolavori realizzati da Amedeo Modigliani e dagli artisti che vissero e dipinsero a Parigi, nel quartiere di Montparnasse, agli inizi del '900.
Dopo Picasso a Milano arriva Modigliani e anche questa mostra si candida a riscuotere un grande successo. Ospitata nelle stesse sale di Palazzo Reale, l'esposizione è ricca e appagante e fin da subito colpisce per la qualità delle opere, che nell'apparentemente semplice e scarno allestimento, trionfano per armonia e bellezza. "Modigliani, Soutine e gli artisti maledetti", è complementare alla mostra che si è da poco conclusa su Picasso, nel senso che una parte della vita del grande artista spagnolo si è svolta a Parigi e negli stessi luoghi frequentati dagli artisti che sono ora presenti, e di cui era grande amico. La mostra ha poi una particolarità: ricostruisce la collezione Netter.
Jonas Netter, ebreo alsaziano, che visse a Parigi nei primi anni del novecento, grande appassionato d'arte, non potendosi permettere l'acquisto di opere Impressioniste, si orientò a collezionare lavori di artisti come Modigliani, Utrillo, Soutine, Valadon, Kisling e altri, che all'epoca erano pressoché sconosciuti e le loro tele erano considerate di poco valore. Fu figura fondamentale per questi artisti, perché senza di lui molti non avrebbero avuto di che vivere e di che dipingere. Netter fu guidato da un grande intuito, gusto e un'azzeccata visione del futuro, che anticipò quella di molti addetti ai lavori del tempo. La straordinaria
collezione rimase poi in parte agli eredi e in parte fu dispersa. Lo stesso Netter, ancora in vita, vendette alcune opere e altrettanto fecero i suoi eredi; molte di queste sono ora in musei o fanno parte di altre collezioni. La mostra, che è già stata in esposizione alla Pinacothèque di Parigi lo scorso hanno, ha quindi il pregio di un'operazione culturale significativa: ricostruire la collezione Netter originaria.
L'esposizione apre con due splendidi ritratti di Amedeo Modigliani, un volto maschile (il poeta Zborowski del 1916) e uno femminile (la sua compagna Jeanne Hébuterne- del 1918) affiancati dal capolavoro di André Derain "Le grandi bagnanti" del 1908, dipinto che contiene la forza delle "Grandi bagnati" di Cezanne e quella di "Les Demoiselle d'Avignon" di Picasso. Si prosegue poi in una passeggiata per Montparnasse, caratterizzata da molti visi femminile, colori accesi, paesaggi innevati, altri scorci e personaggi, tutti capaci di attrarre e stimolare ad una attenta osservazione. Non è da trascurare nel titolo della mostra l'aggettivo "maledetti", che affiora solo a tratti nei dipinti ancora legati a soggetti abbastanza tradizionali, nonstante la sperimentazione del linguaggio pittorico, ma che emerge invece nelle singole biografie dei più ed anche in un atteggiamento di gruppo contagiante.
Amedeo Clemente Modigliani, detto Modì, incarna perfettamente la leggenda dell'artista "genio e sregolatezza". Nasce a Livorno il 12 luglio 1884 di semplici origini, poverissimo, malato, dedito all'alcol e alle droghe, ebbe un'esistenza molto travagliata fino alla tragica morte avvenuta all'età di soli trentasette anni. Jeanne Hébuterne, sua compagna, si gettò da una finestra all'indomani della morte di Amedeo, uccidendo con sé la creatura che portava in grembo.
Trasferitosi a Parigi all'età di 22 anni, inizia a prendere parte alla stimolante vitalità del quartiere di Montparnasse: i compagni di avventura furono Soutine, Kisling e Utrillo, tutti amici pittori la cui opera è esposta in mostra e che Modigliani raffigura nei suoi ritratti, insieme a Pablo Picasso, Jean Cocteau, Diego Rivera e Max Jacob. Non sfuggirono a Netter l'energia e la creatività del quartiere parigino all'inizio del secolo scorso, che con la già descritta lungimiranza e colta attenzione si appassionò in particolare alle opere di Modigliani, ne acquistò parecchie. E' proprio grazie all'impegno di Netter che l'arte di Modigliani raggiunse la notorietà fino a farne uno degli artisti più noti del panorama artistico novecentesco e tra i più quotati, la sua tela "La belle romaine", due anni fa in asta da Sotheby's, raggiunse la cifra record di 61,5 milioni di dollari.
Notizie utili
"Modigliani, Soutine e gli artisti maledetti" a Milano, Palazzo Reale
21 Febbraio 2013 - 8 Settembre 2013
Orari: Lunedì: 14-30 - 19.30. Dal martedì alla domenica: 9.30-19.30. Giovedì e sabato: 9.30-22.30
(23 febbraio 2013) REPUBBLICA.IT
mercoledì 20 febbraio 2013
OLIO SU TELA A SPATOLA
Con l'inizio del nuovo anno,ho voluto riprendere la pittura ad olio su tela realizzando questi ultimi lavori con la tecnica della sola spatola.Una tecnica veloce ma creativa che da un effetto di movimento.Il tema che ho trattato e' ancora il paesaggio con i suoi svariati colori vivi e piacevoli di ambienti mediterranei,tema che tratto spesso nella mia pittura.Per un periodo ho pensato di trattare un altro tema che riguardera' da vicino il mio lavoro di Polizia Penitenziaria con degli studi su carta che dopo riportero' su tela e trattero' la vita lavorativa del Poliziotto Penitenziario,lavoro a tanti ancora sconosciuto che con le mie tele cerchero' di colpire il visitatore con i colori che ci appartengono.Le prime due opere 60x40 e 35x50 le ho dedicate al logo di appartenenza la "Fiamma Azzurra",mentre l'altra tela riguarda il "Poliziotto Penitenziario all'esterno dell'istituto".Come potete osservare il dipinto e' ricco di luce perche nel nostro lavoro la luce e' la speranza di un sereno servizio.L'ultimo dipinto che ho realizzato musura 30x35 e il logo dell'Arma dei Carabinieri omaggio a un ex collega dell'Arma in pensione.
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